La mostra dedicata a Galileo Chini, a cura del professor Terraroli, e ospitata presso il Museo della Ceramica è l’occasione per visitare Faenza, capitale della ceramica, con tesori artistici e architettonici di notevole interesse. Sin dal 1300, Faenza fu un importante punto d’incontro politico e culturale grazie ai legami che la locale signoria dei Manfredi seppe instaurare con la Firenze dei Medici. Per secoli la città è stata impreziosita da monumenti che ancora oggi conservano inalterato il loro fascino. Gli spazi urbani stessi sono dei capolavori con l’imponente Piazza del Popolo, delimitata da due ali porticate su cui si affacciano il Palazzo del Podestà e il Palazzo Municipale, già dimora dei Manfredi, Piazza della Libertà con il Duomo di fine quattrocento che custodisce numerose opere d’arte del periodo rinascimentale e la Fontana monumentale, i cui bronzi risalgono al XVII secolo. Tra gli altri notevoli monumenti del centro storico, il settecentesco Palazzo Milzetti con gli ambienti interni decorati da raffinate tempere neoclassiche. L’esposizione, invece, raccoglie circa duecento pezzi tra ceramiche, anche inedite, e disegni preparatori per documentare le varie fasi di attività delle due manifatture fondate da Galileo Chini, artista poliedrico tra i pionieri del Liberty in Italia e affinatore del gusto déco. Un breve fine settimana alla scoperta di un’Italia “minore”, ma altrettanto ricca di storia e cultura
