Intorno al centro geografico della Germania – il Monte Brocken reso celebre da Goethe nel “Faust” – si estende una delle regioni più ricche di siti Unesco e di natura incontaminata di tutto il Paese. I siti sono testimonianze della sua preziosa storia culturale: dall’Età del Bronzo al Novecento, da Bach a Lutero, dai centri storici medievali miracolosamente scampati ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale agli straordinari palazzi barocchi. Le ricchezze naturali sono dovute anche, paradossalmente, alla drammatica storia politica: la biodiversità di cui è ricca la cosiddetta “Cintura Verde” (Grünes Band) si sviluppò grazie alla riduzione delle attività umane causata dal fatto che per quasi 40 anni queste zone furono attraversate dalla cortina di ferro, oggi trasformata in una riserva naturale che si estende lungo i 1.400 km dell’ex confine fra le due Germanie. Il fatto che molte delle località che visiteremo si trovassero nella ex DDR e i loro beni culturali non fossero stati adeguatamente conservati e valorizzati è uno dei motivi per cui questa regione accoglie siti inclusi nel patrimonio Unesco solo recentemente, a partire dagli anni Novanta e Duemila, ed è pressoché ignota ai turisti italiani nonostante sia amatissima dai tedeschi da secoli, anche grazie alla pubblicazione del “Faust” di Goethe e del “Viaggio nello Harz” di Heinrich Heine
