La Provenza, quest’angolo di Mediterraneo pieno di luci e di colori cangianti, chi meglio di coloro che vi sono stati nutriti fin dall’infanzia da questo universo incantatore, ma dal volto talora arido e inospitale, potrebbe raccontare questa terra di sole? Albert Camus, Henri Bosco, Marcel Pagnol, sono nati nel margine di terra che il Mediterraneo sfiora ed erode, la terra di Provenza li riunisce, tutti e tre vi sono seppelliti e tutti e tre hanno costruito con forza la loro opera trovando sorgente d’ispirazione in questa terra di fuoco. Non possiamo dimenticare Daudet e le sue finissime letture dell’anima della gente provenzale. Il primo viaggio prima di penetrare in queste terre sarà quello di riprendere in mano i suoi scrittori e poeti. Ma nel bimillenario augusteo torneremo sui passi dei Romani dell’Impero in questa terra che precocemente era stata organizzata e marcata dal passaggio dei Greci, dal loro genio che aveva scolpito le terrazze di “Massalia” ma poi, magistralmente ordinatasi sui modelli della Metropoli, la “Provincia” ha saputo conservare civiltà e tradizioni latine. Ai margini della Gallia barbuta, immergendosi in paesaggi lussureggianti e gravi, vi proponiamo di affrontare un itinerario di pietre, di oliveti, di garrighe spettinate dalle incursioni del Maestrale. Un paesaggio straordinario, in gran parte modulato dal lavoro e dall’opera degli uomini, che ha incantato generazioni di artisti per i suoi colori e la sua luce mediterranea.
SCARICA IL PROGRAMMA DI VIAGGIO (quote di partecipazione a pagina 7)